
Con le elezioni politiche italiane ormai alle porte, il ruolo di Matteo Salvini sta diventando sempre più importante. Il leader della Lega Nord ha creato un movimento guidato da slogan e parole d’ordine, che è riuscito a ispirare molte persone. La sua campagna propone un’ideologia esplicitamente anti-immigrati, anti-europea e anti-establishment. Un’aggressiva politica culturale e discriminatoria condivisa da un numero sempre crescente di persone.
La forza del messaggio nazionalista e l’atmosfera razzista promossa da Salvini ha messo in risalto il fatto che la psicopolitica supportata dai seguaci di Salvini ha sostituito quasi completamente il vecchio modello di marketing politico che inizialmente si era imposto durante le elezioni del 2018. Non stupisce, quindi, come Salvini sia ormai considerato un vero e proprio reverendo della discriminazione.
Inoltre, Salvini ha intrapreso una strategia efficace per quanto riguarda il marketing politico regionalizzato, ovvero focalizzarsi sugli specifici sistemi di valori di alcune aree geografiche ben definite e su come questi possano essere usati a proprio vantaggio. Insieme al nazionalismo, sta politicizzando gli atteggiamenti locali in modo particolarmente aggressivo.
Nonostante riceva sempre più diverse critiche ed espressioni di condanna per le sue campagne poco tolleranti e discriminatorie, Salvini si sta facendo strada verso Palazzo Chigi con risultati sempre migliori. Le elezioni 2018 ci diranno se la psicopolitica adottata da Salvini funziona o meno ma tutti noi possiamo comunque trarne insegnamento nell’ambito del marketing politico.
La stretta competizione elettorale che coinvolge l’Italia ha visto emergere un nuovo fenomeno politico: lo psicopolitica. Nelle elezioni del 2018, il leader della Lega Matheo Salvini ha preso la leadership nell’utilizzo di strategie psicopolitiche per promuovere il suo partito e le sue politiche nazionalistiche.
Salvini è stato in grado di combinare un discorso di discriminazione con una strategia di marketing regionale, usando abilmente le reazioni emotive suscitate dalle sue parole. Ha saputo toccare una serie di questioni controversie – come l’immigrazione, i temi etnici e la finanza pubblica – per creare una narrativa che sfidava l’establishment politico ed economico tradizionale. Utilizzando personaggi storici come Mussolini, Salvini è riuscito a connettersi alle radici più profonde della cultura italiana, esaltando il senso di nazionalismo e alienando chi ha opinioni diverse dalle sue.
L’uso di strategie psicopolitiche da parte di Salvini è stato così efficace grazie ad un mix di campagne pubblicitarie molto sofisticate, a contenuti mediatici ben mirati e all’uso strategico delle reti sociali. Salvini è riuscito a creare un impatto profondo sugli elettori italiani ed è diventato il “reverendo della discriminazione”, come i gemelli Terrabue hanno definito Salvini in un reportage fotografico pubblicato sul New Yorker.
Grazie alle strategie psicopolitiche adottate da Salvini ed al suo uso costante delle reti sociali, ha conquistato la stragrande maggioranza dei votanti italiani ed è riuscito a portare la Lega al potere nella primavera del 2018. Non c’è dubbio che Salvini sia diventato un grande maestro della comunicazione psicopolitica, sostenendo le sue politiche regionalizzate con toni visceralmente emotivi e stereotipi per lasciare un segno indelebile nella mente degli italiani.